domenica 22 aprile 2018

Compleanno di Roma: 21 aprile


Roma, città signora
ti onora
dei popoli il destino
nel cammino
raccontato alterno
da quaderno
a luci ed ombre
di vittorie ed ecatombe:
Cartagine t'insidiò fino a morire
ma ti sciogliesti da sue spire.
Eroi tuoi da Cesare ad Antonio
che con Pompeo fan conio.
Ti resero memoria i Gracchi
e Cornelia, eroina con i tacchi
e Silla e Mario
e, a non divario,
l'incorruttibile Catone
e che dire del facondo Cicerone,
avversario di Catilina
e di quanti ti volevano sentina
di vizi, mentre tu mostravi artiglio
a Verre, che periglio
come Giugurta e gli indomati Galli
e verso altre calli
il tuo piede s'è allungato
e sbarcato
in altri lidi oltre Mare nostro,
con il rostro
di sue navi non scofitto,
conquistò l' Egitto
e pur la Grecia che, da tua baldanza
catturata, ti rese il pari con la sua eleganza.
E venne il tempo degli imperatori
e degli immensi fori
e degli archi di vittoria
a raccontare gloria.
Ottaviano e Mecenate
favorirono ciascun vate:
Orazio come Virgilio
e Tito Livio
e Ovidio che, con l'amatoria sua arte,
di sua passione volle parte
a quanti come lui innamorati
per sogni intensi e indisturbati.
Vennero Caligola e Nerone
e i tanti mentecatti in processione
e allora, come oggi, malati di potere
sacrificano l'altrui vita al lor piacere.
Poi fu dei Barbari il momento,
a realizzare intento
di cacciare Romani e loro scorte
e chiusero così tue porte
alla vera gloria.
Ora non sei più come allora,
e le tue pietre raccontano la vita
di bellezza tua sol sfiorita
per i danni che ruffiani e porporati
a te avranno procurati.
Ricordo i tanti papi con decenza,
che in te han posto propria residenza,
e ora c'è Francesco su quel soglio,
senza l'imbroglio
come vuol qualcuno,
ma, da papa vero, come mai  nessuno.



Fra' Domenico Spatola  


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