venerdì 8 giugno 2018

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della decima domenica del Tempo Ordinario: Marco 3, 20-35

20 Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. 21 Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «È fuori di sé».
22 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». 23 Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? 24 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. 26 Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. 27 Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. 28 In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 29 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». 30 Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito immondo».
31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». 33 Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34 Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

Commento al Vangelo 
La "Casa" è la sua comunità.  Ha costituito "il nuovo Israele" con "i Dodici, chiamati perché stessero con lui e per mandarli a evangelizzare". Il fatto allarmò l'istituzione religiosa, e gli scribi, maestri ufficiali, vennero da Gerusalemne per condannare Gesù "eretico" e "fautore di scisma". Non sono leali. Sfuggono al confronto con lui e, per distruggerlo adottano l'arma vile della diffamazione. Convincono la gente che egli è posseduto da Satana, e perciò le sue guarigioni sono di magia, illecita perché a servizio di Belzebùl, il satana principe dei demoni.  Il nome della divinità fenicia è leggermente storpiato da "Beelzebùb", "il Signore delle mosche" a "Beelzebùl", colui che le attira causando infezioni. 
Gesù oppone il suo ragionamento: "scacciare satana con l' aiuto di satana" significa il disfacimento del regno del male, perché diviso. La cecità degli Scribi rende più severa la sentenza di Gesù "per chi pecca contro lo Spirito" piegando al proprio interesse la verità, che Gesù identifica con il bene verso gli altri.  La "famiglia naturale" di Gesù interviene per bloccare l'opera di Gesù e, dichiaratolo "pazzo", prova a incarcerarlo. Ma già una "nuova" famiglia si è  costituita attorno a lui, su altri vincoli, sono: "fratelli, sorelle e madre, perché compiono il volere del Padre", che in lui si manifesta.

Fra' Domenico Spatola



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