giovedì 3 gennaio 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Epifania del Signore: Matteo 2, 1-12

I Magi dall 'Oriente
1 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

L'episodio di Matteo, relativo ai Magi, è fortemente simbolico.
La tradizione l'ha circostanziato di elementi da favola. Il genere letterario adottato è il "midrashico" (collage di fatti o di espressioni veterotestamentarie). I maghi, assurti a dignità regale di "Magi", sono tre sulla base dei doni offerti. Per Matteo erano indovini e peccatori come tutti i pagani. Tra lo sconcerto dei benpensanti della Legge, venivano privilegiati da Dio, con la stessa sorte toccata ai pastori nel Vangelo di Luca. A guidarli è la stella, la stessa vaticinata dal  profeta Balaam. La visita dei Magi riproduce quella della regina di Saba a Salomone, mentre il geloso Erode, copia il Faraone del tempo di Mosè, e ne riproduce sospetti e crudeltà. Alla richiesta sul Neonato Re d'Israele, Erode e Gerusalemme si allarmarono temendo chiunque potesse usurpare il trono e il tempio. Ma il  Pastore d'Israele, detto dal profeta, viene da Betlemme. Bisognava riincamminarsi, e, col favore della stella, trovarono il Bambino e la reggente sua Madre. L'adorarono e, aprendo gli scrigni, ne esplicitarono i simboli profetici: con l'oro offerto riconobbero il Re, con l'incenso il Dio svelato  e, con la mirra, lo Sposo dell'Umanità. 
Fu consegna di fede ai Magi di evitare i luoghi del potere e della sopraffazione e, per altra strada eludendo Gerusalemme idolatra e minacciosa per il Figlio di Dio, tornare alle loro terre.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Adorazione dei Magi (Veronese) 

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