sabato 2 febbraio 2019

Significato teologico della "Candelora"

La ricorrenza della  "Candelora", dall'uso dell'accensione di candele o di ceri "nei lucernali" (liturgie serali) a fugare le tenebre,  occasiona questa festa del 2 febbraio in memoria delle parole con cui il vecchio Simeone, "ispirato dallo Spirito Santo di cui era pieno", proclama Gesù che veniva portato al tempio: "Luce delle Nazioni". Vengono ricordati gli elementi della "pasqua ebraica", con il sacrificio del primogenito da riscattare. Luca evangelista mirava al superamento della Legge di Mosè che imponeva "riti di purificazione" alle partorienti  per la nascita del loro bambino, ed eleva un inno di gioia allo Spirito Santo e alla sua azione. Egli, rompendo gli argini del puro legalismo,  fa emergere la prontezza e la novità liberate dello Spirito che guida ogni comunità, compresa quella di Nazareth, verso destini altri, in cui irrompe Dio, senza lasciarsi condizionare da pregiudizi di sorta. È la festa, nell'incontro con la sua creatura, nella libertà orientata a progetti di crescita e di pienezza di vita.
 
Fra' Domenico Spatola

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