venerdì 5 aprile 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quinta domenica di Quaresima (anno C): Giovanni 8, 1-11


E Gesù se ne andò al monte degli Ulivi. 2 Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. 3 Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 dissero a Gesù: «Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio. 5 Ora, nella legge Mosè ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?». 6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, fingendo di non sentire, chinatosi, scriveva col dito in terra. 7 E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava in mezzo. 10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesù allora le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».


Pagina estrapolata dal Vangelo di Luca 21, 38. Scabroso brano per gli uomini delle prime Comunità cristiane, che non l'accettavano, ritagliandolo e inviandolo alle altre, finché venne accolto dalla Comunità giovannea, che lo inserì nel Vangelo al capitolo ottavo versetti 1-11.
Gli Scribi e i Farisei, volendo screditare Gesù agli occhi della gente, gli tesero una trappola. Come in un dilemma Gesù poteva venire incastrato, nell'uno o nell'altro caso: se avesse accolte le loro richieste di condanna l'avrebbero sminuito agli occhi della gente in quanto disumano;  se, nel caso contrario avesse negato, sarebbe apparso per la religione un  blasfemo e dissacratore della Legge. All'alba, era stata sorpresa dalla loro ronda, una ragazza in flagranza di adulterio. Per una colpevole del genere, la Legge decretava "la pena di morte per lapidazione". Gesù, provocato a dire la sua,  rispose col gesto già noto nel profeta Geremia: "tocca la polvere, perché i loro nomi sono scritti nella morte". I provocatori insistono, e Gesù li sfida apertamente: "Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei". Morte per lapidazione dunque destinata alle adultere che non avevano ancora maturato la seconda fase delle nozze, altrimenti la morte sarebbe stata per strangolamento. Certi dunque i dati dell'età della ragazza: dai 12 ai 13 anni.
Nessuna risposta. Gesù  si china e riscrive nella polvere. Confusi, gli accusatori vanno via. Rimasto Gesù solo con la donna in mezzo: "Nessuno ti ha condannata?" Le chiede.
 "Nessuno, Signore". "Neanche io ti condanno".
L'incontro tra la "Misera" e la "Misericordia", ha sortito l'effetto:
"Va' e non peccare più!".

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: Gesù e l'Adultera di Jacopo Tintoretto

2 commenti:

  1. Grazie per il commento al vangelo che mi aiuta a meditarlo durante la settimana.vado e anche io spero di non peccare con l aiuto di Gesù.

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  2. Buonasera padre Domenico,il Signore anche se peccatori protegge sempre le sue pecorelle.Ci ama talmente che la Sua Misericordia è infinita.Pace e bene.

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