venerdì 26 aprile 2019

Fra' Domenico Spatola: "Signor mio e Dio mio"

Era la sera del primo giorno
e tutto all'intorno
faceva paura.
Resa sicura
era la porta del luogo
dove sol giogo
era natura.
Fu l'avventura
per i discepoli affranti
e non tutti quanti
eran presenti
mancava per caso
solo Tommaso.
Venne Gesù
che diede di più
la sua pace
che fu capace
di dare a respiro
lo Spirito divo
per il perdono
e l'abbandono
d'inimicizia
e a dovizia
fu grande la gioia,
passata la noia
di quanto accaduto.
Non fu muto
Tommaso
 quando seppe del caso:
"Voglio toccare sue mani
e porre in suoi vani
del cuore mio dito
sarà il mio rito
per credere in lui
e non saranno più bui
i miei pensieri".
Furon severi
i rimbrotti di Cristo
verso quel tristo,
ostinato a negare:
"Mi puoi toccare"
gli disse il Signore
"Ma beato il cuore
che crede
e non vede".
Tommaso ora più pio:
disse: "Signor mio
e mio Dio!".

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Incredulità di Tommaso (Caravaggio)

1 commento:

  1. Buongiorno p.Domenico.Pace e bene.E noi abbiamo creduto che il Figlio di Dio sei Tu.

    RispondiElimina