venerdì 14 giugno 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica della SS. Trinità (anno C): Giovanni 16, 12-15

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Durante la cena, nell'ultima conversazione con i suoi, Gesù accusava di non avere potuto insegnare tutto e molto altro gli restava da dire. Si dichiarava con ciò attivo all'insegnamento futuro. Ma la denuncia era per i discepoli "incapaci" di comprendere perché non ancora disposti a seguirlo nel donare come lui la vita per gli altri. Ma se  Gesù  si proclamava "il Maestro", allo Spirito Santo attribuiva la missione di guidare la Comunità  verso tutta la verità, riservando a sé il ruolo di "via".
I percorsi sono gli stessi della "verità" più profonda  conosciuta nell'amore del Padre. Lo Spirito attua nel tempo  degli uomini il vangelo di Cristo offrendo le risposte nuove alle problematiche che la Storia di volta in volta interroga. 
Non si tratta di vangelo "diverso", ma della comprensione dello stesso per gli inediti della Storia. Gesù rivendicava da sé e dal Padre l'opera dello Spirito: l'Amore comunicato a quanti l'accolgono.

Fra' Domenico Spatola 

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