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venerdì 18 aprile 2025

Fra' Domenico Spatola: La passione del Redentore

Galleria di personaggi in tipologie e ruoli di responsabilità, diversi e concorrenti, nella morte di Cristo. La vollero i capi dei Giudei, per egoismo. Avevano fatto il business del ruolo religioso, e si erano arricchiti, "trasformando il tempio in spelonca di ladri". Era stata la denuncia del Redentore e perciò doveva morire. Giuda lo baciò. Arrestato, fu condotto da Anna "il mandante" e da Caifa "il capo del sinedrio". Gesù professò innocenza e identità divina. Per blasfemia, fu dichiarato degno di morte. I discepoli l'abbandonarono e Pietro, tre volte, lo rinnegò. Il gallo, trombettiere della notte, cantò vittoria. Pilato fu il governatore vigliacco, perché lo riconobbe innocente ma ne sentenziò la condanna per paura. 
Flagellato e, da re da burla, portò il patibolo fin sul Golgotha dove fu Crocifisso da "Re dei Giudei". Il "senso" a tutto lo diede Gesù stesso, dichiarando: "tutto è compiuto". L'amore più grande l'aveva manifestato in Croce. Avendo dato la Madre al discepolo che ci rappresentava, volle infine consegnare lo Spirito alla Chiesa, "Eva" la nuova sposa, nata dal costato di lui "Adamo addormentato" in croce, con simboli d'acqua e di sangue, allusivi al Battesimo e alla Eucaristia. 

Di Domenico Spatola

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