venerdì 27 giugno 2025

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Solennità dei Santi Pietro e Paolo: Matteo 16, 13-19

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 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Reduci dalla loro prima missione apostolica, Gesù condusse i discepoli fino al confine con il Libano, a Cesarea di Filippo, alle falde dell'Hermon, da dove nasce il Giordano. La regione era nominata "Panèa" dai Romani, perché dedicata a Pan, il dio dei boschi. Lì non arrivava l'influenza religiosa dei farisei. Gesù volle quindi fare una verifica ai suoi discepoli su quello che la gente, da essi evangelizzata, diceva di lui. Da alcuni era ritenuto l'Elia risuscitato, da altri Geremia o un antico profeta. Le risposte erano strampalate e perciò deludenti. Volle da loro sapere cosa essi pensassero di lui. Simon Pietro fu il più pronto: "Tu sei il Cristo - gli disse -, il Figlio del Dio vivente!".  Piacque al Signore la risposta perché lo collegava col "Dio datore della vita". 
"Beato!", gli disse. "Non è stata la carne né il sangue a suggerirtelo, ma il Padre che è nei Cieli". Lo promosse a suo maggiordomo, affidandogli le somme chiavi. Ne motivò la scelta: "Tu sei la pietra, con cui io costruirò la mia Chiesa", aggiungendo che nulla avrebbe potuto prevalere contro di essa, nemmeno "le porte degli inferi". Con la consegna delle chiavi, a Pietro Cristo affidava il potere di "aprire e chiudere le porte del Regno dei Cieli", per largheggiare nel perdono e comunicare a tutti la salvezza.

Fra' Domenico Spatola 

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