Gli Ebrei manifestavano l'impegno all'Alleanza con Iahvè, praticando la circoncisione. I Profeti e la Legge esigevano la "circoncisione del cuore", più che quella rituale. Doveva significare sincera appartenenza al popolo di Dio, in condiviso stile di vita, e osservanza dei Comandamenti. Gesù, sulla scia dei profeti, ribadirà che è la circoncisione del cuore che dà senso a quella della carne. Egli stesso vivrà la sua, anche per noi, nella Passione, che rese obsoleta la circoncisione antica. Il rito ebraico si concludeva con l'imposizione del nome. Quello dato a Gesù significa "Dio salva". Fu voluto dal Padre, per il significato programmatico. Altri personaggi, nella storia di Israele, avevano, con varianti, portato questo nome, con allusioni a missioni salvifiche: Giosuè e Jesse e i profeti Osea e Isaia. La cruenta operazione assomigliava il sangue del bambino a quello del popolo della Alleanza, per il comune Patto. Il Sangue di Gesù della "nuova ed eterna Alleanza", integrerà l'Umanità nelle promesse. Il battesimo è come circoncisione del credente in Cristo, immerso nella sua morte e nutrito della sua Eucaristia.
Fra' Domenico Spatola
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