venerdì 28 giugno 2024

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Tredicesima domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 5, 21-43

21
 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25 Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28 «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 29 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». 31 I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». 32 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
35 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 41 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 42 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

Nuovo passaggio all'altra riva. Era quella giudaica, dove la folla rincorreva gli stessi sogni di  trionfo per Israele. Tra la calca, si fece largo Giairo, capo della vicina sinagoga. I religiosi, suoi colleghi, avevano da poco scomunicato Gesù con l'accusa di magia, ma l'amore di padre, disperato per la figlia in fin di vita, lo spinse a chiedere, in extremis, l'impossibile. Gli faceva fretta, perché arrivasse in tempo a salvarla, con la imposizione delle mani. Gesù andò, ma lungo il tragitto, una donna, che la religione dichiarava "impura" per le perdite di sangue che non era riuscita per dodici anni a curare nonostante i costosi medici e le medicine, si avvicinò a Gesù per toccargli la frangia del mantello e, per la sua fede, fu guarita. Tanta folla faceva ressa, ma soltanto lei lo "toccò".
Intanto giunse ferale la notizia della morte della fanciulla. Inutile ormai importunare il Maestro. Gesù prosegui e, vicino casa, udì i flauti e il pianto delle prefiche. Cacciò i suonatori, e disse ai genitori che la fanciulla non era morta ma dormiva. Chi era all'esterno lo irrise, mentre i genitori e i tre discepoli, che entrarono con lui videro che la camera da "ardente" si trasformava in "nuziale". Alla fanciulla, in età da marito, Gesù tese la mano e la invitò ad alzarsi (risurrezione) e, come della "sposa" della Cantica, ne partecipava le nozze.

Fra' Domenico Spatola 

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