Quella sepoltura non aveva eguali. Era "nuovo" il modello, non prevedeva la corruzione. Il corpo martoriato di Gesù sarebbe stato come "il chicco di grano che, caduto in terra, da lì a poco sarebbe esploso con vitalità insospettabile". Nessuno comprese la parabola, eppure era autentica e tra quelle dettate dalla Sapienza divina. Le donne, come gli altri non compresero ed erano là per imbalsamarlo nella morte. I discepoli auspicavano che quella morte fosse senza risurrezione. Faranno infatti fatica per accettarla. Avrebbero innalzato il monumento alla memoria di Gesù, ma si sarebbero sentiti liberi per ricominciare con il nuovo Messia stavolta "davidico" e senza inganno,
perché veramente immortale. In tutta fretta, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, con un carico di quaranta libbre di unguento in mistura di aloe, accorsero a suggellare la morte. Sulla tomba fecero rotolare la pietra fatale. "Chi la srotolerà?", si chiedevano al mattino seguente, le donne accorse in tempo scaduto. Si sorprenderanno però di trovare il sepolcro aperto e la pietra scagliata lontana. Capovolta a piedistallo perché alla sommità vedranno l'angelo annunciante: "Cristo è Risorto!".
perché veramente immortale. In tutta fretta, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, con un carico di quaranta libbre di unguento in mistura di aloe, accorsero a suggellare la morte. Sulla tomba fecero rotolare la pietra fatale. "Chi la srotolerà?", si chiedevano al mattino seguente, le donne accorse in tempo scaduto. Si sorprenderanno però di trovare il sepolcro aperto e la pietra scagliata lontana. Capovolta a piedistallo perché alla sommità vedranno l'angelo annunciante: "Cristo è Risorto!".
Di Domenico Spatola
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