1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Il terzo giorno era dell'Alleanza, quando Iahvè si manifestò a Mosè sul Sinai. Così Gesù, al terzo giorno della sua settimana a proposta di nuova Creazione, stipulò la sua Alleanza. Le nozze di Cana erano tra Dio e il suo popolo, improprie perché non d'amore, ma viziate dalla Legge. Lo notò la Madre e l'attenzionò a Gesù: "Non hanno vino" né perciò sarà loro possibile bere alla stessa coppa. La madre era Israele fedele. Quello del popolo. Gesù la chiamò col titolo di moglie: "Donna", e aggiunse: "Non è giunta la mia ora". Sarebbe scattata quando, dalla Croce, avrebbe effuso il suo Spirito, con il sangue a "dono nuziale" alla "Chiesa sposa". La madre collaborò. Ai servi ("diakonoi") disse di fare quanto Gesù avrebbe comandato. Le sei anfore, di pietra, come le due tavole della Legge, non servivano neanche a purificare. Erano infatti vuote. Le fece riempire fino all'orlo, e quindi disse di attingere l'acqua che, solo fuori dall'anfora, sarebbe diventata vino. "In assoluto il migliore!", affermò il maestro di tavola che rimproverò aspramente lo sposo per averlo nascosto fino a quel momento. Ormai tutti ubriachi, non avrebbero apprezzato. Così Gesù manifestò la sua Gloria, la stessa che Dio manifestò sul Sinai, e i discepoli credettero in lui.
Fra' Domenico Spatola
(Nella foto: dipinto del Veronese)
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