venerdì 10 febbraio 2023

Commento di fra' Domenico Spatola al vangelo della Sesta domenica del tempo ordinario (anno A): Matteo 5, 20-37

20 Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.21 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
23 Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
25 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. 26 In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
27 Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28 ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
29 Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30 E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
31 Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; 32 ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
33 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 34 ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35 né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
38 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Avevano impressionato, e negativamente, le "Beatitudini", anche i discepoli che avevano sognato un'era di splendore per arricchirsi. Gesù invece  aveva parlato di "farsi poveri per condividere". Da qui, a difesa, l'affermazione di Gesù, che il suo messaggio ha radici nell'Antico Testamento, che egli è venuto ad attualizzare, e non ad "abolire". Rivendica al suo messaggio il coronamento a beneficio dell'intera umanità. Chiama "Regno dei cieli", la attuazione del progetto dove i suoi comandamenti sono "minimi" a confronto di quelli numerosi quanto faticosi dell'antica Legge. Il "Regno dei cieli" invece, che non si qualifica emanando norme, comunica lo Spirito Santo, che è l'Amore. Gesù passa a descriverne le qualità confrontandole con quella degli antichi, riscritta da scribi e farisei: "Avete inteso che fu detto, ma io vi dico...". Gesù non vuole osservanza formale, ma "sincerità del cuore". Non basta quindi "non uccidere", non si deve giudicare il fratello, né adirarsi contro di lui, né offenderlo, come "stupido" o "pazzo". La Geenna è la deriva da fallimento totale di vita. La relazione tra fratelli è sensibile da obbligare a sospendere l'offerta, che si sta facendo all’altare, e andarsi a riconciliare. La pace tra i suoi, va cercata per non finire davanti al giudice. Va privilegiata la pace nella Comunit e con molta sensibilità e rispetto tra uomo e donna senza lasciare vincere gli istinti ingiusti e passionali. I desideri simboleggiati dagli occhi, le opere dalle mani e i progetti dalle scelte di vita, costruiranno l'identikit del discepolo.
Infine: "Non giurare mai!  Deve bastare la parola!".

Fra' Domenico Spatola

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