martedì 4 aprile 2017

Fra' Domenico Spatola: Gesù e la Chiesa sposa

Vidi, Gesù, tua sposa
assisa a stesso desco
del Padre tuo e dello Spirito
anello di vostra fedeltà
a Cana dove, in povertà,
si celebravan nozze:
non eran le tue
che pretendevi vino di tuo amore
che, a stupore dello stesso capo,
fu non sol migliore,
ma di sua qualità creanza
faceva "nuova" l'Alleanza,
in quel banchetto che preparerai
a diletto
non più né scarso e vile,
testimonierà altro stile:
il Tuo e della sposa,
perché Tuo amore consegnavi:
era tutt'altra cosa!
Vidi altra scena e stesso intento
diverso tuttavia era il commento
della donna Samaritana,
che al pozzo faticava
ad acqua vana
a dissetare
e che arsura mai sazia
imponeva a ritornare.
Offrivi a lei Tua acqua
che zampilla dentro
anche in cuore spento
oppure lento
a carburare fede
e, a lei che finalmente crede,
Parola Tua acqua vivace
e dissetante or concede.
Conquistasti di nuova Sposa
il cuore sol con parole Tue
d'amore
ed essa comprese
che non altri a connubio era
votata
e da quel momento a Te solo
legata.
Ti vidi mentre dalla croce
chiedevi acqua
per sete Tua interiore di nostro
dono
e a madre Tua consegnasti
qual rosa a omaggio,
a custodire, in Tua breve
assenza,
la Sposa Tua, maritata a voce
mentre a lei portavi in dote
respiro e sangue dalla croce.
Fu tuttavia nel giardino della
risurrezione
che consumasti Tua passione
d'amore piena:
era la volta della Maddalena
che, a nostra rappresentanza,
chiamasti Sposa.
Fu altra cosa
da quel giorno:
l'idillio non si consumerà più
nell'orto,
ma da Risorto
l'evento è sol nel cuore
che in ogni Eucaristia
vive d'amore.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Nozze di Cana del Vasari, particolare.

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