venerdì 21 giugno 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo del "Corpo e Sangue di Cristo" (anno C): Luca 9, 11-17


Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Gesù moltiplica i pani e i pesci
12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Il "Regno di Dio", alternativo al "Regno d'Israele", è proposta di Gesù  che s'invera in ogni Eucaristia.
Luca  impegna la folla nell'ascolto fino al tramonto, senza stanchezza.  I discepoli premono perché  Gesù la congedi a cercarsi vitto e alloggio. La zona deserta  ricorda Mosè che propiziò la manna dal cielo.
"Date voi loro da mangiare!".
Perentorio il Maestro ai suoi, che, forti della ovvietà,  ridicolizzano che  "cinque pani e i due pesci" in loro possesso non bastano a nutrire l'ingente folla, né è possibile in quel luogo comprare altro vitto. Sono educati dalla Legge che tutto va "meritato", disconoscendo ancora la gratuità del dono.
Il "cinque" con i suoi multipli "cinquanta" e "cinquemila" simboleggiano lo Spirito e la Presenza nelle Comunità configurate eucaristicamente.
Fattili sraiare come signori, Gesù  invita i discepoli a servirli.
Il testo anticipa la "cena eucaristica" dettagliando "benedizione" e "spezzare il pane". La consegna ai discepoli a divenire di ogni Eucaristia "servi" e non padroni dai capricciosi dinieghi, è consequenziale. L'esito, con le "dodici ceste" piene di pane avanzato, è  trionfo di divina prodigalità.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Dipinto di G. Lanfranco (1625)

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