Fra' Domenico Spatola
Volli emigrare, lontano, tra stelle, e guardare da quelle la terra vitale: la vidi sbocciare, qual rosa a dolore... e compresi l'amore. - Fra Domenico Spatola.
mercoledì 13 agosto 2025
Fra' Domenico Spatola: Assunta in cielo
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Assunzione della Beata Vergine Maria: Luca 1, 39-56
venerdì 8 agosto 2025
Fra' Domenico Spatola: Quando verrà...
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica XIX del tempo ordinario (anno C): Luca 12, 32-48
Quale la nuova realtà del Regno? Chiunque si prenderà cura dei fratelli, permetterà a Dio di essergli Padre. Gesù toglie così l'ansia ai suoi, che seppure appare come "piccolo gregge", si arricchisce della grandezza del Regno di Dio. Per parteciparvi, Gesù propone tre imperativi: "vendete ciò che possedete", "date in elemosina" e "fatevi borse che non invecchiano". Il discepolo sa che "dare" non significa "perdere", ma "porre fiducia nel Padre". Il tesoro è dov'è il cuore e questo, per il semita, era sede dei pensieri e della sua vita. Le "vesti strette ai fianchi" sono dell'operatore quando è in servizio, e tale atteggiamento deve contraddistinguere la Comunità di Gesù. La "lampada accesa" è nel santuario a rappresentare la presenza di Dio. Gesù lo sposo della sua Comunità al suo arrivo, a qualunque ora della notte, bussa e chiede che gli si apra. "Beati" quanti troverà svegli, e in atteggiamento di servizio. Come una parafrasi è simboleggiata l'Eucaristia, non culto, ma ristoro d'amore. Gesù è infatti colui che passa a servire. "All'improvviso" dice disponibilità ad ogni urgenza e necessità. Prepotenti e arroganti non potranno prender parte al Regno.
Fra' Domenico Spatola
venerdì 1 agosto 2025
Fra' Domenico Spatola: La cupidigia non dà felicità
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica XVIII del tempo ordinario (anno C): Luca 12, 13-21
venerdì 25 luglio 2025
Fra' Domenico Spatola: Quando pregate, dite "Abbà" ...
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica XVII del tempo ordinario (anno C): Luca 11, 1-13
giovedì 17 luglio 2025
Fra' Domenico Spatola: Maria ha scelto...
in molte cose
futili e noiose.
Maria invece, ai piedi del Signore,
ne raccoglieva ardore.
Marta, disturbata, con lamento
manifestò a Gesù il suo scontento:
"Perché mi lascia sola a preparare,
mentre ai tuoi piedi perde tempo ad ascoltare?"
"Marta, Marta", fu di Gesù il tormento,
stavolta era Cristo più scontento:
"di troppe cose riempi il cuore,
e lasci fuori ciò che chiede amore,
Maria ha scelto la miglior parte
perché l'ascolto di mia Parola è vera arte!
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Sedicesima domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 10, 38-42
Entrò nel villaggio. Da lottatore. Doveva smantellare pregiudizi atavici che ostacolavano il suo messaggio. Il villaggio era infatti il luogo dove la tradizione attecchisce e, con fatica, si può sradicare. A rappresentare la ideologia che tutto va meritato secondo la Legge, era Marta, "distolta dai molti servizi", mentre "il nuovo" era rappresentato da Maria, "la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua Parola". Per Marta era impensabile che una donna divenisse discepola, perché il suo ruolo era scritto dalla tradizione. Per Marta dunque la sorella, per la scelta fatta, era una "perditempo". La spronasse dunque il Signore a tornare al suo ruolo in cucina, "da serva". S'impettò con lui, cui - a suo dire - "non importava nulla che la sorella l'avesse lasciata sola a servire!". Chiedeva collaborazione in ciò che Gesù non condivideva. Gesù non era venuto per ricevere da lei il cibo, ma per darle la sua Parola, e "Maria aveva scelto la parte migliore, che non le sarà tolta!".
Fra' Domenico Spatola
venerdì 11 luglio 2025
Fra' Domenico Spatola: Pagò per lui
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della quindicesima domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 10, 25-37
venerdì 4 luglio 2025
Fra' Domenico Spatola: I figli che Dio amava
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XIV domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 10, 1-12.17-20
Luca 10:1-12
1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
Luca 10:17-20
17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».