mercoledì 26 dicembre 2018

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della prima domenica di Natale: Luca 2, 41-52



Gesù tra i maestri del tempio
41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
I Vangeli non sono cronaca, ma teologia. Tra i fatti narrati che non riguardano la storia ma la fede, c'è il racconto odierno. In tutto l'episodio, viene riportato solo il nome di Gesù,  mentre gli altri personaggi sono anonimi, e ricordati per il ruolo (madre, padre...). È la frustrazione d'Israele che non riconosce Gesù che si rivela in modalità  diverse dalle loro aspettative.
La Pasqua obligava gli Ebrei al viaggio al tempio per la Pasqua,  a partire dall'età dei 13 anni. La famiglia si riconosce osservante della Legge, e anticipa di un anno. La festa durava l'intera settimana, ma venivano richiesti almeno tre giorni di permanenza,  trascorsi i quali, i genitori ripresero la via del ritorno, senza accorgersi però che Gesù non era con loro. L'evangelista vuol evidenziare che non tocca a Gesù seguire i genitori,  ma piuttosto a questi seguire lui, che rappresenta "il nuovo". Lo cercarono per un intero giorno ovunque,  eccetto che nel luogo dove potevano trovarlo. E lo vedono seduto "in mezzo" ai maestri, come viene detto della Sapienza nei libri sacri. Gesù interroga i dottori senza attendere loro risposte. L'autore registra dell'uditorio solo stupore. La madre, angosciata, lo chiama: "Figlio!" avanzando, con il termine "técnon", diritti di maternità: "Perché hai fatto questo?"  Al rimprovero si contrappone quello di Gesù a loro indirizzo: "Perché mi cercavate?", accusandoli d'ignoranza: "Non sapevate, che io devo compiere la volontà del Padre mio?", chiarendo così chi è il vero padre. Egli non seguirà i padri, che contesterà, ma il Padre.
Anche la Madre contestata, accoglie il nuovo che non comprende, ma la trasformerà in discepola del Signore

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Gesù fra i dottori del Tempio (Veronese)

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