venerdì 12 aprile 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica delle Palme: Luca 19, 28-40

28 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.
29 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: 30 «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. 31 E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno». 32 Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. 33 Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché sciogliete il puledro?». 34 Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
35 Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 36 Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. 37 Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
38 «Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
39 Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40 Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».


Ne aveva parlato cinque secoli prima il profeta Zaccaria: "umile cavalca un asino il tuo re, o Gerusalemme" (Zc 9,9).
Tale profezia era stata dimenticata ("legata"), per l'altra più gloriosa del "Figlio di Davide", messia vittorioso che cavalca la guerra.
Gesù inviò due discepoli nel "villaggio di fronte". È Gerusalemme, zoccolo duro della tradizione che rifiuta la novità di Gesù: sarà la città assassina.
"Slegare l'asinello", e agli obiettori rispondere: "Il Signore ne ha bisogno!", fu l'indicazione del Maestro.
Inizia il corteo, a corto di trionfalismo, e ciascuno vi si relazione secondo il proprio credo: "chi getta i mantelli sul puledro", a sintonia col progetto evangelico e chi invece ritiene Gesù "il re atteso" e stende il mantello ai suoi piedi in segno di prostrazione. La scena festosa è commentata dall'osanna della gente: "Benedetto chi viene nel nome del Signore", accompagnando la lode, con le parole degli angeli a Natale: "Pace in terra e gloria nel più alto dei cieli!".
Contrariati i farisei, tra la folla, pretendono dal Maestro che zittisca tutti. "Anche le pietre grideranno!" fu la risposta del Cristo: tranciante e senz'alibi.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Entrata di Gesù in Gerusalemme (Giotto) 

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