martedì 31 dicembre 2019

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo dell'Ottava del Natale: Luca 2, 16-21

Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
Circoncisione di Gesù e presentazione al tempio
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

L'urgenza nei pastori ad accorrere da Gesù, fu invogliata dagli Angeli affinché riconoscessero in lui  il Salvatore "adagiato nella mangiatoia", come la culla usata dai loro neonati. Da "primi" evangelizzatori, sorpresero Giuseppe e Maria "la quale custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore". Nel ritorno alle greggi, il loro ruolo fu dall'evangelista assimilato a quello degli Angeli annuncianti, anch'essi "glorificavano e lodavano Dio". Era il paradosso del Natale!
All'ottavo giorno dalla nascita,  ogni bimbo ebreo andava  "circonciso nella carne". Il "segno" della appartenenza a Israele, era fondamentale per gli Ebrei, ma il rito verrà successivamente osteggiato dall'apostolo Paolo, perché ritenuto "antitetico" alla fede in Cristo. 
Segnò definitiva apertura ai Pagani, che, per aderire al Vangelo, non sarebbero stati costretti dal "segno" di Abramo e obbligati dalla Legge di Mosè. Necessaria per lui la "sola" fede in Cristo, Crocifisso e Risorto, mentre funzionale alla liturgia della "Maternità divina di Maria Vergine" è la professione di Paolo su Cristo: "nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge,  perché ricevessimo  l'adozione a figli". Provvisoria è dunque l'obbedienza alla Legge e strategica alla Croce, da dove il Risorto consegnerà lo Spirito che abbatte "il muro di separazione" così che "non Giudeo né Greco, ma ci sia una creatura nuova".

Fra' Domenico Spatola

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