giovedì 7 dicembre 2017

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Immacolata: Luca 1, 26-38

Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

L'arcangelo Gabriele collegò le due alleanze. Chiuse l'Antica, annunciando all'incredulo Zaccaria la nascita del Battista, ultimo e maggiore profeta, e aprì la Nuova, con l'invito alla Vergine di accettare di essere la madre di Gesù. Per Zaccaria, sacerdote dell'antico culto, il mutismo fu il contrapasso alla sua sfiducia: muto perchè sordo. Alla Vergine, l' "Ave di grazia", fu beneagurante per noi. Il saluto "la turbò a quelle parole". 
"Non temere Maria" sussurrò l'Angelo a sostegno, premuroso a rincuorarla. Nessun prosieguo possibile altrimenti, per l'ineffabile dialogo. Più sorprendente tuttavia quel "hai trovato grazia presso Dio", equivalente a "Dio, che innamorato di te, ti vuole sposa e madre di Gesù". Le qualità dell'erede sono divine come i titoli del suo Regno senza tramonto e il trono di Davide consegnato dal Padre. La Vergine, che si dichiara inesperta, è lucida tuttavia nella luce che l'avvolge: "Come avverrà ciò, se non conosco uomo?" Missione inattuabile da alcun uomo sulla terra. Svolta fu per l'Angelo per la missiva dal divino latore: "Lo Spirito Santo ti coprirà". L'Agente della Creazione la destinava a Madre dell'Uomo in pienezza di vita.
Missione fu compromissione, da Dio richiesta alla Vergine per il futuro imprevedibile e surreale oltre ogni immaginazione, soprattutto sul finale della croce. Il "Sì" nuziale della Vergine fu perciò incondizionato e l'Angelo potè ritornare con la missione felicemente compiuta.

Fra' Domenico Spatola

Nella foto: L'Annunciata di Antonello da Messina  

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