venerdì 29 dicembre 2017

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Domenica dopo il Natale: Luca 2, 22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23come è scritto nella legge del Signore:Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
Il cantico di Simeone
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
32luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Profezie di Simeone e di Anna
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Vita di Gesù a Nàzaret
39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Commento al Vangelo

Giuseppe e Maria alla Legge di Mosè assoggettarono il Figlio di Dio. 
La circoncisione all'ottavo giorno dalla nascita e il riscatto da primogenitura al quarantesimo, integravano Gesù nella cultura ebraica, annoverandolo tra i figli di Abramo. 
Come ogni madre ebrea, Maria si sottoponeva ai riti di purificazione, per la Legge, era colpevole di avere partorito e, per il riscatto del figlio, ai poveri veniva richiesta l'offerta di due colombi. 
Squarcio allo stereotipo legalismo fu l'avventura dei vegliardi Simeone e Anna. Mossi dallo Spirito Santo, parlarono agli astanti di Gesù "salvezza delle genti". I parenti se ne stupirono. I genitori avevano voluto addomesticare, ad uso di Israele, il messianismo del Figlio, mentre i vegliardi ne proclamavano "l'universalismo" per i popoli. 
Di Israele non era rinnegato il ruolo di primo destinatario, ma ne veniva dai vegliardi rilanciata la missione di mediazione universale. 
"Luce delle genti", Gesù sarebbe stato "il segno di contraddizione", tra coloro che ne avrebbero accolto il messaggio e quanti ne avrebbero combattuto la gratuità dell'offerta. 
"Spada affilata", preconizzata la Parola del Figlio avrebbe attraversato il cuore della Madre, e le scelte conseguenti sarebbero state laceranti e necessarie, appresso a lui fin sotto la croce. 
Anna, anch'essa voce dello Spirito, confermò con la lode la verità di Simeone. Agli anni della sua età, l'evangelista diede funzione riassuntiva della storia di Israele: 84 è il prodotto di 7x12, con il 7 a indicare pienezza e il 12 allusivo alle tribù di Giacobbe. 
Breve fu tuttavia la libertà concessa. Lo squarcio si ricucì per gli obblighi imposti dalla Legge, in nome della quale, Gesù sarà condannato a morire in croce. 

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Madonna dei Fusi - Leonardo da Vinci. 



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