domenica 24 dicembre 2017

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Natività: Luca 2, 1-14

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.
8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
 
Il censimento di Cesare Augusto, con Quirinio governatore della Siria, fu pretesto perché il nome di Gesù comparisse negli Annali dell'Umanità.
I tempi del parto maturarono a Betlemme, regale per avere dato i natali a Davide, antenato e archetipo del Messia.
L'abitazione povera di Maria e Giuseppe era condivisa dagli animali. La mangiatoia da Luca è nominata due volte per essere segnale per i primi invitati: i pastori che, mentre vegliavano le greggi, erano stati avvolti da Dio con la sua luce. L'angelo del Signore, nel tranquillizzarli, indicò loro come trovare il Bambino: nato come tutti, ma adagiato nella mangiatoia come i bimbi dei pastori. Gesù infatti nasceva loro Salvatore. Non bisognava più temere. La paura atavica era stata condizionata dal permanente stato di impurità che ne veniva dalla promiscuità con gli animali: educati a ritenersi sgraditi a Dio e tra le vittime prescelte del giudizio inesorabile del futuro Messia. Gli angeli cantarono altro messaggio: "Gloria a Dio e pace agli uomini che egli ama!".
Al loro dileguarsi nell'empireo, donde si erano materializzati, si impose per i pastori fatale la scelta: andare a Betlemme per constatare il prodigio a rischio della vita per le minacce che li riguardavano, o rinunciarvi. Ma il nuovo rango di ambasciatori in cui li aveva accreditato l'angelo, non consentiva di sottrarsi all'urgenza dell'annuncio, sorprendente pure per i protagonisti del presepio: Maria e Giuseppe.
Essi garantirono anche per noi, custodendo nel cuore, quel mistero.
Videro la Madre e il Bambino nella mangiatoia... e raccontarono ciò che sapevano di lui. Tornando, pensarono al Bambino somigliante ai propri, anche per la mangiatoia.
 
Auguri di Natale a tutti: pace e amore. Il messaggio di Gesù - Fra' Domenico Spatola.


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