sabato 31 marzo 2018

Fra' Domenico Spatola: Pasqua

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Agli Ebrei doveva ricordare la liberazione dall'Egitto.  Ogni anno, la memoria si rinnovava mangiando l'agnello con  le erbe, amare come le sofferenze patite. Per i Cristiani, la Pasqua del Signore si consuma, in ogni Eucaristia, con il Pane e il Vino, "mistero della nuova ed eterna Alleanza" che, nel Cristo in croce, trova spiegazione e commento.
Il racconto prosegue con la sepoltura, trovata aperta e disabitata,  mentre angeli biancovestiti dissuadevano le donne "mirofore" 
(portatrici di balsami) a "non cercare tra i morti il Vivente". Quel antro agli occhi del credente è ormai  "stanza nuziale", perché la morte col sudario è in castigo in luogo a parte. Della Maddalena l'iniziale delusione, per non avere trovato il cadavere, si è trasformata  successivamente nella sorpresa di rincontrare il Risorto e, in mistica nuziale invocare suo "Sposo" ("Rabbunì").
Sarà l'evangelizzatrice dei fratelli. La prima del più lieto annuncio: "Cristo, mia speranza, è risorto e vi precede nella Galilea", quella delle "Beatitudini".
Ci confermeranno la stessa fede Pietro e il "discepolo amato", testimoni anche per noi.

Fra' Domenico Spatola 




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