venerdì 8 giugno 2018

Fra' Domenico Spatola: Liberasti, Signore.

Eri ostaggio di avversari,
o Gesù, che divari
sentieri correvi
e ai tuoi tutto dicevi
a coraggio
il nuovo messaggio.
Proponevi libere intese,
condivise chiedevi le spese
con te contro il male.
Ma sentenza letale
di "fautore di morte"
degli Scribi la corte
condannava sol te,
che ognuno liberavi dal sé
più odioso,
ti dicevano "il tenebroso,
e che servizio facevi in più
per il Satana che è Belzebù".
Ma a creanza
fu tua risposta a baldanza:
"Ogni regno che in sé è diviso
da qualcun  altro è conquiso.
Or se Satana scaccia se stesso,
non vuol dire solo che è fesso,
ma, fatto un debito conto,
il suo regno è al tramonto!
L'uomo forte vorrà reagire,
ma saran corte
sue speranze a venire,
Il peccato di colui che non crede
è di chi guardando non vede".
Sua famiglia mise in atto il colpaccio:
arrestarlo e legarlo col laccio.
Ma Gesù volgendo lo sguardo
additò il nuovo traguardo:
"sol chi compie il volere del Padre
a lui viene fratello e anche madre".
Fra' Domenico Spatola

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