lunedì 13 agosto 2018

Fra' Domenico Spatola: Visitazione della Vergine Maria alla parente Elisabetta

Dalla parente Elisabetta
corresti in tutta fretta
a portar aiuto
a lei e a Zaccaria muto.
Giovanni in grembo suo danzò al saluto
e, con la madre, a te rese tributo:
era suo vanto
che la Madre del Signore tanto
a lei avea donato
ad accorrere per il bimbo ancor non nato.

"Beata", ti disse in profezia, 
"perché creduto avevi", o vergine Maria.
Eri per lei e per il figlio quell'arca santa
di cui si vanta
la gente che ti dirà: "Beata!".
O donna amata,
all'udire quelle cose
che posto ti riservan sopra le spose,
sciogliesti il canto
perché il Santo
ti era figlio
e per noi appiglio
di chiamarti "Madre",
or che del Padre
conosciamo il volto.
Sconvolto
fu l'ordinamento:
i ricchi, laceri in tormento
e i poveri, sfamati in abbondanza,
in nuovo modello di creanza.
Deposti dai troni i potenti,
esaltati saranno i non abbienti,
perché, snudato il braccio
d'ogni cattività tagliato ha il laccio
ai derelitti,
e sfamato gli afflitti
d'Israele
con latte e miele,
messianico alimento
della promessa a compimento
ad Abramo e a discendenza
per totale quintessenza
del suo amore.
Così parlasti, o Maria, del Signore,
e, passati tre mesi,
con nuovi pesi
ritornasti in sede
ad attuar tua fede.

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: Dipinto di Guido Reni (1642) 


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