martedì 23 giugno 2020

Fra' Domenico Spatola: 24 giugno. Solennità di Giovanni il "Battista"

Giovanni, di Zaccaria e di Elisabetta, sarà "il Battista", per la missione al Giordano di "battezzare", esortando alla conversione quanti, immergendosi nell'acqua, dichiaravano di cambiare vita. Fu prodigiosa la sua nascita, preannunciata dall'angelo al padre, mentre officiava nel tempio la preghiera dell'incenso. Fu incredulo al "messaggio impossibile", e restò muto, perché era stato sordo alla Parola.  Attempata e "sterile", la consorte concepì il  "dono divino", come significato dal nome "Giovanni", che fu di Cristo il precursore, fin dal grembo della madre. Al saluto di Maria, riconobbe la presenza in lei del Redentore, e "danzò" per lui, come già Davide  dinanzi all'arca del Signore. Fu il profeta di cerniera tra i due Testamenti. Il più grande tra tutti quelli dell' "Antico", restò "il più piccolo di quelli del Nuovo". Pieno di Spirito Santo, Giovanni emulò di Sansone la forza e di Elia lo zelo.
Non fu sacerdote come il padre, ma "profeta dell'Altissimo". Dal deserto, come in passato Isaia, invitò a "preparare la via del  Signore", e indicò presente nel popolo il Messia che tutti confondevano con lui. Da "amico" dichiarò di non potere "scalzare" Gesù dal ruolo di "sposo". Al Giordano, provò a impedirne il battesimo, ad accettazione della morte in croce. Per lui, il Messia doveva giudicare, "con ascia e fuoco", i peccatori protervi.
L'austerità del Battista, fu elogiata: "non da canna  sbattuta dal vento".Fu invocato da Gesù a "testimone" a sua difesa, nello stupore di ciò che vide: "squarciarsi i cieli e lo Spirito su di lui, come colomba".  Consegueziale fu l'esortazione ai discepoli a seguire "l'Agnello che toglie il peccato del mondo". Il tramonto di Giovanni fu affrettato
da Erode Antipa con la decapitazione. Voleva tacitare una voce, mentre già un'altra più potente si elevava dal Vangelo.

Fra' Domenico Spatola
Dipinto di Simone Cantarini

Nessun commento:

Posta un commento