venerdì 15 gennaio 2021

15 gennaio 1993: l'addio di Mamma

Della mamma conosciamo due anniversari: la nascita che festeggiamo ogni anno, con torta e candeline, ogni volta più numerose, e quello della morte, che, a pensarci, è nuova nascita. La sua in cielo, e quella dei figli a ricominciare in sua assenza. 
Quasi sei ormai i lustri dalla sua dipartita. E di quel momento, dettagliati in me i ricordi, teneri e terribili, a consolare memoria. 
C'erano "le mie radici", che compresi definitivamente resecate, con il vuoto in conseguenza che mi pareva incolmabile. 
La sera della vigilia, si scusava per non essere "tanto sveglia" (proprio così mi disse!) per non potermi attenzionare, come sempre. 
Si preparava al trapasso, e il mattino successivo, mentr'io lacrimavo per quel mistero, con un sorriso si congedò. 
Fiduciosa in Dio (ne sono certo), si abbandonò tra  le sue braccia. Dimenticavo: si chiama Nina. 
Per una prece.

Fra' Domenico Spatola

1 commento:

  1. È vero, la mamma è il grande albero frondoso che ti protegge dal tutto e attutisce la furia degli eventi. Quando la mamma ci lascia, ci rendiamo conto che siamo fuscelli che hanno perso gran parte delle radici, ma per fortuna nelle nostre vene scorre la buona linfa di chi ci ha dedicato la sua vita.

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