venerdì 12 febbraio 2021

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Sesta Domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 1, 40-45

40 Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». 41 Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». 42 Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. 43 E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: 44 «Guarda di non dir niente a nessuno, ma va', presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». 45 Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

"La lebbra è figlia della morte". Così la definiva Giobbe. Castigo di Dio e sua maledizione. Rendeva "impuro" e gli astanti minacciati a stare lontani. Il termine "lebbra" includeva tutte le malattie della pelle, anche quelle curabili. A verificare la guarigione erano abilitati tuttavia solo i sacerdoti del tempio, in cambio di tre agnelli per il sacrificio. Per Marco erano pregiudizi dell'istituzione religiosa, e andavano demoliti, soprattutto quelli relativi alla "purità", la cui privazione vietava la comunione con Dio. Fu il caso del lebbroso. Venne da Gesù, non a chiedere la guarigione, per cui non aveva speranza, ma la "purificazione". Da spregiudicato, s'avvicinò a Gesù. Non avrebbe dovuto per la Legge, perciò, in ginocchio, si aspettava anche uno sgarbato rifiuto. In conto aveva contemplato anche questa possibilità. Invece, con sorpresa, commosse Gesù, che non rinunciò a toccarlo (infettandosi ovviamente della sua impurità) e gli assicurò la purificazione. 
Il messaggio per l'evangelista doveva essere rivoluzionario: non bisogna purificarsi per accedere a Dio, ma accostarsi a Gesù per essere salvato.
A questo punto del racconto però Gesù cambiò  tono.  Cacciò colui che aveva purificato dalla istituzione religiosa che ne aveva decretato, con l'impurità, la morte spirituale. Il "purificato", nonostante il divieto, andò raccontando la sua avventura, divenendo il primo evangelizzatore della "buona novella". 
E Gesù? Addossandosi le conseguenze del suo gesto, viveva nel deserto, lo spazio della libertà per lui e per quanti dalle città e villaggi lo andavano a cercare.

Fra' Domenico Spatola

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