venerdì 5 febbraio 2021

Fra' Domenico Spatola: Opera di Pupi: Gano e il Conte Orlando

Son tempi cupi:
ma da opera dei Pupi.
Contro il guerriero,
che, fiero,
si noma Orlando,
va Gano urlando
suo gran dispetto
e, a cospetto
dell'Italia amata,
vuole donata 
novella poltrona.
Il conte Orlando gli dice: "Ragiona,
col tuo due per cento,
non me la sento
che mi comandi
e fai tuoi bandi
come fossi tu solo
che, col tritolo,
ci vuoi fare morire.
Stai a udire,
sii clemente:
pensiamo alla gente
che puzza di fame,
a differenza del tuo reame
che estendi dovunque
e comunque
risuona il tuo inglese.
Siam sulle spese,
non vedi il momento?
In parlamento 
proviamo a trattare
per chi ancora, nel mare, 
è costretto a remare!"
"Sentire mi duole
di tue parole,
da commosso e accorato
ma non m'hai stregato.
Mia natura è scorpione
che sa usar pungiglione.
Ora che ho tolto la bandana,
impugnerò la mia durlindana,
per farti fuori,
quegli ori 
all'Italia promessi
farò fessi
e, come una vacca,
empirò la mia sacca!"
"Tu cosa fai? 
Non sarà mai!"
Gli grida Orlando,
ma Gano, parlando
in suo stile
affabula i suoi del cortile,
e sfodera la spada
finché il Conte non cada.

Fra' Domenico Spatola

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