venerdì 20 aprile 2018

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Quarta Domenica di Pasqua: Giovanni 10, 11-18


Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».


Gesù esibisce ai Capi dei Giudei sue credenziali: è "Dio" e "il Pastore bello".
"IAHVÈ", il nome identificante Dio nel suo popolo, è nel "Io sono" di Gesù, insistito tre volte. Da "Pastore bello" ("unico") rivendica suoi esclusivi diritti sul "gregge", che, la casta di "ladri" e "assassini" al potere, gli aveva rubato. È Gesù  il Pastore "vero", perché dà la vita per le sue pecore. "Mercenari" sono i gli interlocutori, più  interessati al profitto che alla salute del popolo. Consequente il loro comportamento: avvistato il pericolo, fuggono, abbandonando le pecore in bocca ai lupi.
"Bello" il Pastore, perché "vero", e le pecore  "lo seguono perché ne riconoscono la voce", quella del suo amore che le sottrae dalla tirannia dei falsi pastori e dal permanente infantilismo. È denunciato in tal modo il regime dei tiranni di ogni epoca. Essi impongono le loro leggi disumane con le minacce e i castighi. Liberante invece è il messaggio del Pastore "verace" che favorisce crescita nei suoi. L'intesa è raggiunta dalla certezza che l'amore del Pastore si spinge fino al dono della vita per tutti per la realizzazione di "un solo gregge sotto un solo Pastore": progetto irrinunciabile del Padre, cui Gesù sarà fedele fin sulla croce.

Nella foto: Il Buon pastore (1660-1665, Madrid, Museo del Prado)

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