mercoledì 24 maggio 2017

Fra' Domenico Spatola: Il Piave mormorò...

Or son cent'anni
che a natural frontiera
Fiume difese dopo Caporetto
come saputo e letto in ogni libro
di storia
nostra milizia,
privata di ogni boria, stremata
era
mentre l'Austriaco
sua bandiera
issata aveva a primavera
cantando sua vittoria
in quella storia
che tanti morti racconta ancora
di prima Grande Guerra
che sconfinata fu su tutta la
terra.
Il Piave aiutò nostra ripresa,
argine fu contro nemica intesa
che violare voleva
l'italiano orgoglio
e mantenere ancora
quel imbroglio
di sudditanza a impero
che patriottismo sincero
di nostri eroi
del Risorgimento
che, a fine guerra,
ebbe suo compimento.
Il Piave ancora mormora ma non
più vittoria
contro austriaci oppressori
perché oggi altri son dominatori
più sinuosi e votati a prepotenza
e interesse proprio senza più
decenza
cercano a danno della gente che
impotente
si arrende a loro male.
Non ideale ostenta
chi comanda
ma solo tornaconto
a proprio vanto.
Il Piave è ancora là a mormorare
flebile suo canto:
"Ho fatto tanto
- ora a noi dice -
perché ancora infelice
è il popolo depresso,
forse oppresso da altra dittatura.
Coraggio - aggiunge ancora - non
duratura
sarà, perché libertà
è il solo ideale
che a ognuno fa sentire quanto
vale".
"Tanto!" E' nostra aggiunta,
convinti che,
prima o poi,
vera libertà sarà raggiunta.

Fra' Domenico Spatola

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