martedì 24 marzo 2020

25 marzo giorno dell'incarnazione del Verbo, Figlio di Dio

Fondamentale dogma cristiano, e inizio della Storia nuova, è l'evento dell'incarnazione. In qualche calendario cristiano antico si iniziava l'anno a partire da questa data. "Il Logos (il Verbo, la Parola, il Progetto) si fa carne", recita nel cuore del Prologo l'evangelista Giovanni.  
È da quest'azione divina che le due Nature, quella divina e l'altra umana, si coniugano in inscindibile sodalizio, nella Persona divina del Figlio, che assume la nostra condizione umana. 
Il tutto in Maria trova necessaria mediazione: è infatti lei che con il suo libero e decisivo assenso, rende possibile l'impossibile. Accoglie nel candore verginale del suo grembo Colui che i cieli non possono contenere. 
A lei viene chiesta la mano da Dio stesso, che la trova "piena di grazia", per essere sua Sposa e Madre di suo Figlio.
Siamo nella luminosità più abbagliante, così che mancano gli strumenti per comprendere, e non ci resta che la fede: "Nulla è impossibile a Dio".
Soprattutto per la causa che si colloca prima della Creazione: "Fare di Cristo il cuore del mondo" e "ricapitolare in lui tutte le cose". I temi dell'incarnazione parlano del "Dio con noi", e la sua promessa, a conclusione del Vangelo di Matteo, rinnoverà stesso progetto: "Io sarò con voi sempre, fino al compimento della Storia". L'umanità da lui prescelta, sarà perciò l'habitat indiscusso a testimonianza del suo amore per noi.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: La Madonna del Parto, di Antonio Veneziano
Nella foto: Madonna del Parto di Taddeo Gaddi 

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