venerdì 13 marzo 2020

Fra' Domenico Spatola: Gesù e la Samaritana.

Giunto in una città di Samaria,
che per la Galilea è sulla via,
a Sicar, ove di Giacobbe era il pozzo
atavico e perciò ormai già tozzo,
lasciato al figlio suo Giuseppe
onde, come poi ognun seppe,
bevve lui e tutto il gregge
e ancora con Gesù l'usanza regge.
Ei vi sedette come ad aspettare
e, a mezzogiorno, giunse a prelevare
l'acqua una Samaritana.
Gesù non vana
volle far offerta
a lei, in allerta,
d'acqua da bere.
Mentre i discepoli per fiere
acquistavano alimenti,
la donna, con commenti,
stava a tentennare:
"Perché, Giudeo, stai a domandare,
in maniere pur sincere,
acqua da bere,
a me Samaritana?".
La cosa le pareva strana!
Ma Gesù le rivolse
la parola che sconvolse
l'annosa sicurezza,
con novità e dolcezza:
"Chi domanda a te da bere
è Colui che, a ben vedere,
è Fonte che zampilla
vita, che distilla
in chi beve e non avrà più sete,
né costretto ad altre diete".
"Dammi quest'acqua!" disse allora lei,
ma Gesù chiese di costei
conoscere lo sposo.
"A presentarlo non oso".
"Cinque ne avesti di mariti
e quello d'ora non è tra i preferiti".
"Signore, disse, sei un profeta.
Qualcuno a noi vieta
di andare al Tempio ad adorare.
Dimmi dove pregare
Iddio: su quel monte
o su questo a noi difronte?"
"Né qua né là,
Dio s'adora in spirito e verità".
"Scusa se insisto,
ma quando verrà il Cristo,
so che senza posa
svelerà a noi ogni cosa".
"Son io - le disse Gesù -
non aspettare più!".
Intanto giunsero i seguaci
che, audaci,
pensavano che, a estro,
desinato avesse già il Maestro.
Ma d'altro cibo era la sua voglia:
aprire a Dio d'ogni cuor la soglia.
Aggiunse poi: "È tempo della mietitura:
molti han seminato la radura
mentre voi raccogliete
cose ad altri viete".
Tanti i Samaritani accorsi,
pentiti dei lor trascorsi,
e or credenti,
sì che tra le Genti
furono i primi con lor piede
a entrare nella fede.

Fra' Domenico Spatola
Dipinto del Guercino

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