venerdì 8 maggio 2020

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quinta Domenica di Pasqua (anno A): Giovanni 14, 1-12


1 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». 6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.


Nell'ultima cena, con l'annuncio della sua imminente morte, Gesù aveva "turbato" i discepoli. Ma lo scandalo  l'avrebbe provocato la modalità dell'esecuzione. Perciò non accetteranno un "Dio/Padre" incapace di salvare il Figlio, e rigetteranno il Cristo morto e in modo ignominioso sulla croce. Gesù implora fiducia, e dichiara che quella morte non è  una sconfitta: "Vado a prepararvi un posto". La dimora sarà la stessa che il Padre sceglie nel cuore di chi l'accoglie. "All'andare", il corrispettivo sarà "il tornare" da Risorto, con lo Spirito che comunicherà per coinvolgere i discepoli nel "cammino" ad essi già noto. Parve provocazione a Tommaso che, se in precedenza era disposto a morire "con" Gesù, ora rifiutava di dare la vita "come" lui. "Non conosco la via". Fu l'obiezione.
"Io sono la via, la verità e la vita!" gli rispose Gesù, al netto di qualunque altra mediazione "per andare" al Padre.
Chiarisce loro che il Padre non è uno sconosciuto, essi "fin d'ora lo conoscono e l'hanno veduto". Ma Filippo pare estraniato e rilancia il quesito: "mostraci il Padre e ci basta!". Fu  occasione risolutiva per la definitiva chiarificazione:
"Chi ha visto me, ha visto il Padre!". La dichiarazione poteva apparire inedita e soprattutto rivoluzionaria, perché nega le definizioni precedenti che di Dio si erano formulate e ormai si poteva affermare: "Dio è Gesù!".
Come forza probante sono evocate le "opere" compiute da Gesù in favore dell'umanità, e chiunque le condivide "possederà la sua stessa condizione, e ne farà di più grandi".

Fra' Domenico Spatola

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