venerdì 10 gennaio 2020

Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo del Battesimo di Gesù: Matteo 3, 13-17

Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Dalle rive del Giordano,  Giovanni, predicando "conversione",  faceva proseliti col rito del "battesimo d'acqua". Il "suo" era l'alternativa offerta ai pellegrini del tempio di Gerusalemme dove il perdono divino richiedeva costosi riti di purificazione. Da Nazareth di Galilea, Gesù salì in Giudea, fino al Giordano. Nella ressa di quanti attendevano il turno per farsi battezzare, fu notato dal Battista, che provò a bloccarne l'intento. Quel rito in cui si denunciava "morte al peccato", non poteva riguardare il Messia. Ma l'insistenza di Gesù ad essere da lui battezzato, sconvolse Giovanni, per cui quella scelta significava il fallimento dell'attesa millenaria d'Israele e del suo messaggio. Aveva predicato un Messia "implacabile giustiziere dei peccatori", e ora se lo trovava difronte, in mezzo ad essi, a professare altra condivisione e con l'uomo peccatore, in deliberata scelta di stessa sorte mortale. A battesimo avvenuto, però si manifestò anche ai suoi occhi la "Gloria" di Dio: il cielo  si squarciò irrimediabilmente, perché non ci fossero più veli tra Dio e l'uomo, e lo Spirito, da colomba fedele al nido, si posò su Gesù, come habitat di predilezione. Era l'investitura regale, inedita e insperata, del Messia che rinnovava in sé tutta la creazione. La voce del Padre indicò del Figlio la missione "dell'amato" e "del compiacimento". Il proclama indicava  del percorso la modalità dolorosa e del sacrificio, come quello di Isacco ( "l'amato" di Abramo) e del "Servo Sofferente", additato da Isaia in "Colui di cui Dio si compiace".

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Battesimo di Gesù (Leonardo da Vinci)

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