sabato 25 gennaio 2020

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Terza Domenica del Tempo Ordinario (anno A): Matteo 4, 12-23

GESU' IN GALILEA
Il regno dei cieli è vicino
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
I primi quattro discepoli
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù predica e guarisce
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Il  Battista aveva alzato la voce contro il tracotante Erode Antipa e questi, per ripicca e paura, l'aveva fatto carcerare nel Macheronte.
Alla notizia, Gesù abbandonò la Giudea, diventata pericolosa anche per lui, per recarsi nella Galilea. La regione, in passato (VIII secolo a.C.) dominata dagli Assiri, era stata indicata anonimamente da Isaia: "Distretto (Galil) dei Pagani". Ma a vanificare le tenebre denunciate in quella "terra di morte", il profeta accendeva la speranza con l'annuncio del nascituro Emmanuele.
Multietnica, la Galilea era adatta alle esigenze universalistiche del Vangelo, e Cafarnao veniva prescelta perché crocevia di traffici  commerciali, in quanto situata sull'asse ("Via maris") di collegamento  tra la Siria e l'Egitto.
La "conversione" per amare "come Dio" l'Umanità, risuonò primo annuncio. I primi collaboratori scelti furono pescatori in attività sul mare di Galilea. Dei primi due, Simone e Andrea, è indicata la "fratellanza" a modello del futuro legame normativo tra i membri delle Comunità. L'invito a seguirlo era a proposta di cambiamento: "vi farò pescatori di uomini".
Andando oltre, di Giacomo e Giovanni, l'autore evidenzia la sottomissione al padre, Zebedeo. L'invito alla sequela contemplerà la "nuova" paternità, quella di Dio.
A chiusura della pericope, un sommario racconta Gesù in giro per la Galilea, per insegnare agli Ebrei nelle sinagoghe ed evangelizzare i lontani in ogni dove. Ma erano tuttavia i sofferenti, i destinatari privilegiati delle sue speciali attenzioni manifeste nella forza disarmante dell'amore.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: dipinto di Giuliva di Berardino 

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