venerdì 17 gennaio 2020

Commento di fra' Domenico Spatola Vangelo della Seconda Domenica del Tempo Ordinario (anno A): Giovanni 1, 29-34

29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 30 Questi è colui del quale dicevo: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me". 31 Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua». 32 Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo". 34 E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio».

L'evangelista Giovanni racconta la "prima settimana" di Gesù, dopo il battesimo nel Giordano. La ritma in parallelo a quella primordiale della Creazione. L'intento è teologico: è in Cristo la nuova Creazione. Nel settimo giorno, viene annunciata la "Nuova Allenza", a Cana alle Nozze col "miglior vino", a prefigurazione del sangue con cui, dalla croce, il Cristo avrebbe sancito il Patto.
È del "secondo giorno" l'attestazione del Battista che, nel vedere Gesù venire a lui,  riconobbe "l'uomo" da manifestare a Israele. Quando però vide "scendere e rimanere su di lui lo Spirito", confessò Gesù "il Figlio di Dio, venuto a battezzare nello Spirito Santo". Ridimensionava in tal modo il battesimo da lui servito "con acqua", dichiarandolo "non in grado" di competere con quello "in Spirito Santo" che avrebbe operato Gesù. Aveva infatti intravisto in lui "l'Agnello venuto a sradicare il peccato del mondo". Era l'abisso tra Dio e l'uomo creato dall'ideologia religiosa. Con l'agnello evocato, il Battista si riferiva alla "prima" delle Pasque ebraiche quando Israele era in procinto di lasciare la schiavitù egiziana per intraprendere il cammino verso la Terra promessa. La carne dell'agnello era servita a nutrire per il viaggio, mentre il sangue a proteggere dalla morte inflitta dallo "Sterminatore". Il Quarto Vangelo, attento ai temi esodiali, li vede attuati in pienezza nella mistica sponsale di ogni Eucaristia, dove Cristo alla Chiesa "Sposa" porta in dote il dono dello Spirito.

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: particolare dipinto di Caravaggio 

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