venerdì 20 gennaio 2017

Fra' Domenico Spatola: Il lago di Galilea

Alle acque di quel lago,
quel mattino,
accorsi anch'io,
o Signore,
e in esse mi specchiai
a stupore:
qual mago
mi svelò trasparenze sagomate
di segreti,
liquidi e cheti
del tuo trascorso
in cerca di compagni,
quando rincorresti
di Pietro ardore
a uccidere pesci
e trasformarlo
in nuovo pescatore,
e con lui il fratello,
che stesso fardello
con lui porterà.
Vidi più avanti Zebedeo
con la sua barca,
arca
per figliolanza
che nuova marca
di tuo messaggio
per altre reti e ami
a rassettare non vani.
Tua fu l'onda lunga
da vento caldo,
che araldo
amore spirava,
raccolsi anch'io
tuo messaggio,
che s'indora
a tramonto,
ultimo sconto,
per tua chiamata ancora.

Fra' Domenico Spatola
Nella foto:Vocazione di Pietro e Andrea di Duccio di Buoninsegna

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