martedì 31 gennaio 2017

Fra' Domenico Spatola: Trump e i suoi decreti

Troppa fretta mette per attuare quanto promesso in campagna elettorale.
La politica è altra cosa di quel che con fervore giacobino o da esibizionista spudorato tenta di attuare, mostrando muscoli di intemperanza. L'America di Lincoln, degli Eisenhower, dei Kennedy, dei Clinton e degli stessi Bush pensava in grande. Forte eccedenza a farsi alfiere di democrazia da esportare in tutta la Terra, per cui un Chevara, un Fidel Castro con l'annosa crisi di Cuba, il Vietnam e tutti i punti e momenti difficili, come la "guerra fredda" ci vedevano orientativamente schierati con la potenza mondiale che per due volte, nel secolo XX, ha assicurato la libertà all'Europa e la democrazia ai vecchi Stati che uscivano da tremende dittature; basti pensare a quelle nazifasciste e bolsceviche.
Mai tuttavia si sarebbe sospettato che il testimone passasse in maniera violenta - e non solo ideologica - da Obama, premio Nobel per la pace da subito in fiducia a primo mandato, a Trump che pare voglia attirarsi a dispetto le ire di un miliardo e oltre di mussulmani, ingiustamente considerati in toto criminali.
Anch'essi sono le prime vittime dei fanatici, che non hanno un colore, ma sono menti aberranti e incontrollabili che possono stare ovunque, come il folle che a Québec, in Canada, trucidò in pieno delirio dei mussulmani oranti.
Qualcuno deve consigliare il neopresidente e ricondurlo a più miti consigli. La diplomazia richiede moderazione e necessario discernimento, prima che possano risuonare altri tamburi di guerra, e imitando le intemperanze di un presidente che avrebbe bisogno di moderare toni e parole, senza invocare a tutti i costi la guerra totale.
Ormai non siamo in un mondo dove i nazionalismi aiutano la crescita. Una visione globale delle cose aiuterà a non cadere in un nuovo precipizio come quello nazista, ma questa volta potrebbe non avere probabilità di ritorno. Riflettano i Trump della storia che la guerra a tutti i costi non è il futuro dei popoli, ma la nostalgia di un passato che è stato distruzione e morte.
Ormai il mondo sappia che non si può essere felici da soli.
 
Fra' Domenico Spatola

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