venerdì 13 gennaio 2017

Fra' Domenico Spatola: Commento al Vangelo della Seconda Domenica del Tempo Ordinario: Giovanni 1, 29-34

Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: «Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo». 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
 
Commento al Vangelo
 
Maestro del messaggio evangelico odierno è Giovanni Battista. La sua lezione su Gesù, scaturita dall'esperienza, lo accredita quale "testimone". Aveva visto un "uomo" venire da lui. Dichiara di non averlo conosciuto in precedenza, e ora lo poteva confessare "Figlio di Dio", dopo avere "visto" - come affermava - "scendere su di lui lo Spirito di Dio". A conferma della sua intuizione adduceva il conforto della "voce" di chi lo aveva inviato.
La consapevolezza acquisita, gli consentiva di esercitare il ministero per cui era stato inviato, presentarlo al mondo come: "Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Il simbolo evocava il cibo necessario per il popolo ebreo quando, lasciata alle spalle la schiavitù egiziana, iniziò l'esodo verso la "Terra promessa". Ora, per Giovanni, era Gesù il vero cibo che in ogni Eucaristia avrebbe offerto, il viatico per la libertà, mentre il suo sangue avrebbe preservato dalla morte, come quello dell'agnello che, al tempo di Mosè, aveva fatto scudo alla furia de "l'Angelo sterminatore".
Il "peccato del mondo" che Gesù estirpa è quello causato da chi aveva allontanato Dio dagli uomini, sulla base di concezioni di purità rituale fatta di leggi esigenti e contraddittorie. Gli uomini venivano così oberati di colpe e di peccati, e perciò rifiutati da Dio.
A tramite, la casta religiosa si autoreferenziava come interprete di un Dio "implacabile" che chiedeva estenuanti e costosi quanto inutili sacrifici. A questa logica Gesù si contrappose, prospettando di Dio la bontà verso tutti, a prescindere dai meriti; "Egli - diceva - è misericordioso verso buoni e cattivi". Questa idea non faceva gli interessi della "casta" che volle "sacrificare l'agnello", che dalla Croce saprà dare solo risposte d'amore e di pienezza di vita, comunicando il suo Spirito.
 
Fra' Domenico Spatola.
Nella foto: Battesimo di Cristo di Francesco Albani
 
 

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