venerdì 24 aprile 2020

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Terza domenica di Pasqua (anno A): Luca 24, 13-35

13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Emmaus, luogo di vittoria di Israele al tempo di Giuda Maccabeo, fu quel giorno ("il primo dopo il sabato") meta di rifugio per due discepoli di Gesù. Di uno sappiamo il nome: Cleopa, da Cleopatros  ("il cui padre è illustre"), mentre all'altro, lasciato anonimo, pare che l'intenzione dell'evangelista sia che ogni credente possa dare il proprio nome. Il cammino procede ritmato in lamento responsiorato tra i  due, che manifestavano tristi per la sorte capitata al loro Maestro "che fu potente in opere e parole". Sotto le spoglie di un viandante ignaro, Gesù si accosta a loro, per dialogare avendo ascoltato le lagnanze su "Gesù di Nazareth" che aveva deluso ogni loro  aspettativa: "Noi speravamo che fosse lui a sollevare le sorti Israele!". Inutile si era rivelata inoltre l'attesa di tre giorni. Accennano tuttavia a uno spiraglio, cui però non danno peso perché non ritengono credibili le donne, che la mattina erano andate al sepolcro a cercare il cadavere di Gesù,  e avendolo trovato vuoto, erano venute a riferire di una visione di angeli che lo dicevano risuscitato. A tanta ostinazione, severo il rimprovero del Maestro per non avere interpretato le Scritture che, con Mosè, i profeti e i Salmi, orientavano a lui, Messia sofferente e glorioso. A destinazione,  il viandante prova a spingersi "oltre", ma i due insistono perché "resti con loro". Il tramonto lo impone e, a tavola,  Gesù si svela "nello spezzare il pane". Gesto di Gesù noto ai discepoli, ai quali, scaldati per la via dalla sua Parola, si aprirono gli occhi, e lo riconobbero. Controcanto alla tristezza dell'andata, fu  la loro gioia nel ritorno a Gerusalemme, dove agli Undici annunciarono: "il Signore veramente risorto", e come l'avessero riconosciuto "nello spezzare il pane", a modello per ogni Eucaristia.

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: La cena di Emmaus (Tiziano)

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