venerdì 24 aprile 2020

Fra' Domenico Spatola: Non ebbi più dubbi

Quanti "perché", andando al villaggio
d'Emmaus, che a ingaggio
chiamava anche me.
Ero con te,
ma non ti vedevo,
avevo
in mente disfatta di croce,
neppure la tua voce
potevo capire,
amavo sentire
la mia sola lagnanza
perché m'era parsa devianza
del Messia la sorte
chiusa con morte.
Tu parlavi del normale destino,
coerente col volere divino:
che il Cristo patisse,
e questo il profeta predisse.
Quando alla meta
ancora non cheta
era mia anima affranta
e tanta
fu passione a volerti
e insistenze solerti
furon le mie
perché non continuassi tue vie:
"Resta - ti chiesi - Signore,
che volgon le ore
al tramonto".
Non so se a rendiconto,
con me tu restasti, 
e quando spezzasti
il tuo pane per me
non ebbi più dubbi: eri proprio il mio Re!

Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Cena di Emmaus (Caravaggio)

1 commento:

  1. Quanta amarezza e tristezza nel cuore dei discepoli di Emmaus nel rievocare e commentare gli accadimenti che portarono alla crocifissione del loro Maestro. Quanta delusione nel sapersi rimasti solo. Ma dopo? Poi la tristezza lascia spazio alla incontenibile gioia e felicità nel riconoscere il Signore allo spezzare del pane.

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