mercoledì 8 aprile 2020

Fra' Domenico Spatola: Ove mio occhio fisso

Consentimi, Signore, in questo vespro dimesso, di venire in tua sala preparata ai seguaci per l'inedito del Dio che sorprende. L'atmosfera greve è intensa. Soverchiano ridde per ansia di potere, e il campionario del cuore in balze selvagge. Avidità è di chi ti ha già svenduto, e compromesso è di chi lotta per primeggiare. È miseria a confronto con la magnanima essenza del Figlio da te in perfezione paterna. Ti scade l'ora, giunta per la Gloria. La stessa del Padre in te manifesta. L'archetipo è nei primordi in convergenza d'Amore: il tuo, maturato in rifiuto di chi non t'accoglie, e che tu lo stesso ci rendi fratello. Stesso infatti il destino del Pane, tuo Corpo seminato nell'orto, e del Sangue adesione a tuo vino: Eucaristia che lo Spirito fa dono sicuro alla Chiesa, e tua Parola commenta tua resa al perdono. È giovedì santo, ove i tempi son stretti. E sua fretta denuncia la Chiesa, per l'urgenza di ministri dell'acqua, e del crisma con cui lo Spirito consacra a missione. Canti ora, o Cristo, la Gloria del Padre, resa in te manifesta, da Croce, a conforto, che donavi e chiedevi fin dall'orto, ove in pianto imploravi "perché?". Mi umilio a lezione nel mio angolo d'angusta pietà. Tu sei là ove è mio raccapriccio, nel vederti da servo vestito. Lavi i piedi, come lungo perdono, per il cammino dei passi smarriti, mentre ancora di Pietro mi ostino a difesa: brilla troppo il fulgore della tua umiltà!. In pazienza infinita, dici a me e a lui, che via dell'amore è nel dar vita, e suo potere nel totale servizio, per far felici, quali amici ci vuoi, Lezione incompresa da Giuda, solo avvezzo ad avidità schiavizzanti, come lidi spenti e senza spazi e voli a liberare freschezza di noi per luminose conquiste. Or mie piste son tutte segnate, da te che "Via" ti ostenti e "Verità" ti presenti a offerta di "Vita" matura. Sia per me tuo regalo, il palo ove ti inchiodi per me, e lì occhio mio io fisso, sperando in te, o mio Dio crocifisso.

Fra' Domenico Spatola 
Nella foto: Dipinto di Giotto di Bondone 

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