venerdì 11 luglio 2025

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della quindicesima domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 10, 25-37

25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

La Legge di Mosè con le sue prescrizioni impediva al sacerdote e al levita, che passavano accanto all'uomo ferito a morte, di prendersi cura di lui. Toccarne le ferite equivaleva a rendersi "impuri" per il culto, al quale essi non volevano rinunciare. Un samaritano, senza vincoli di Legge, si lasciò commuovere e si prese cura del malcapitato.
All'interlocutore Gesù provò a fare capire che mentre i religiosi agivano per far piacere a Dio, nell'obbedienza della Legge, il Samaritano agìva come Dio, compassionevole. Era la nuova dottrina che Gesù voleva inculcare al maestro della Legge che gli chiedeva chi dovesse ritenere suo prossimo. Lo invitava piuttosto a farsi egli stesso "prossimo".

Fra' Domenico Spatola 

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