Volli emigrare, lontano, tra stelle, e guardare da quelle la terra vitale: la vidi sbocciare, qual rosa a dolore... e compresi l'amore. - Fra Domenico Spatola.
venerdì 7 febbraio 2025
Fra' Domenico Spatola: La grande pesca
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Quinta domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 5, 1-11
venerdì 31 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: Spada la sua Parola
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della "Presentazione del Signore": Luca 2, 22-40
sabato 25 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: "Oggi" di Gesù
ma solo Luca a rivendicare
l'accurata circostanza,
fatta con perseveranza,
d'ogni fatto da narrare
a Teofilo, cui illustrare
solidità del contenuto
a lui annunciato
e risaputo.
Gesù, tornato in
Galilea
dal battesimo in Giudea,
dello Spirito la potenza
fu naturale conseguenza.
Ormai sua fama
pari era alla brama
di libertà dall'oppressione,
della Legge che s'impone.
Venne a Nazareth ove cresciuto,
e, in sinagoga, per il dovuto
culto rituale
del sabato referenziale.
Lesse, d'Isaia il profeta,
l'attesa lieta:
"Lo Spirito è su di me,
perché
annunci liberazione
e della grazia profusione".
Riavvolse quello scritto,
e dell'assemblea dritto
fu lo sguardo su Gesù,
che di Isaia disse di più:
"Oggi si è attuata...
la Scrittura da voi ascoltata".
Commento di fra Domenico Spatola al Vangelo della Terza domenica del tempo ordinario (anno C): Luca 1, 1-4. 4, 14-21
venerdì 17 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: A Cana, il nuovo Patto
dai seguaci.
Tra i più audaci,
fu la madre: "non hanno vino".
"Non è l'ora del mio destino".
Egli rispose.
Ma ella non si scompose:
"Fate ciò che vi dirà",
disse ai servi ch'eran là.
Sei giare senz'acqua per lavarsi,
inservibili a purificarsi.
"Riempitele", disse Gesù
"colme fin più sù".
Aggiunse: "portatene al Maestro".
Ma quando questi
ebbe l'estro
d'assaggiare il nuovo vino,
disse che "era meschino
lo Sposo,
che il vin meraviglioso
avea serbato!".
Così stipulato
fu il nuovo Patto
e il vino servì al contratto!
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Seconda Domenica del tempo ordinario (anno C): Giovanni 2, 1-11
venerdì 10 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: Il Battesimo di Gesù
ponea sua corta vista,
e lo dicea Messia.
Ma egli altra via
additava per la salvezza.
Altri infatti sua fortezza
avrebbe loro svelato,
con lo Spirito donato
e con il fuoco.
Dicea ch'era poco
il suo battesimo d'acqua
che sol rinfresca e sciacqua.
Un dì dei richiedenti,
Gesù fu tra i penitenti,
ma, uscito dal Giordano,
accadde il fatto strano.
Non fu mito né chimera,
mentre stava in preghiera,
il cielo si squarciò
e lo Spirito si fiondò
su lui come colomba,
e paterna voce ancor rimbomba:
"Tu sei il figlio mio, l'amato,
in te mi sono consolato!".
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo del Battesimo di Gesù (anno C): Luca 3, 15-16.21-22
15 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Il popolo stava in attesa. Voleva il cambiamento. Vedendolo battezzare, aveva individuato in Giovanni il Messia. Reagì il profeta: "Il mio è battesimo solo d'acqua". Purificava i ricorrenti pentiti, chiedeva infatti la conversione del cuore. Aggiungeva Giovanni: "Un altro, più forte di me, vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". Lo indicava come lo "Sposo di Israele", che nessuno, e nemmeno lui poteva scalzare. Ma il battesimo di Giovanni significava "morte al passato peccaminoso", mentre Gesù si presentò a lui, da innocente, per accettare la morte futura sulla croce. Lo farà da Redentore del mondo. La sua proposta trovò conferma dall'Alto. Uscito infatti dall'acqua, mentre pregava, il cielo si aprì, e lo Spirito Santo, scese su di lui in forma corporea di colomba, consacrandolo permanentemente alla missione. Lo riconsegnerà al Padre nel momento della morte, perché lo effonda sulla Chiesa a Pentecoste. La sua voce indicò in Gesù "il Figlio amato e ragione del suo compiacimento".
Fra' Domenico Spatola
domenica 5 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: Befana... strana!
mi parve strana:
con la scopa
sull'Europa,
arcigna in volto per la guerra
che vedeva sulla Terra,
e voleva di carbone
scaricarne a profusione.
Provò a entrare in Parlamento
ma in quel momento,
fu fermata perché
di cenci era vestita.
Voleva della vita
dire il segreto:
"Non ponete alcun divieto
a chi professa libertà,
ch'è vera meta d'umanità!".
Parlò in fretta
ma nessuno le diede retta.
Amara e stanca di gridare
riprese la scopa e cominciò a volare.
Tornerà, ne son sicuro,
quando altro sarà il futuro.
Commento di fra' Domenico Spatola al vangelo della Epifania del Signore: Matteo 2, 1-12
1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
venerdì 3 gennaio 2025
Fra' Domenico Spatola: Si fece carne
del Progetto,
che va letto
in umana carne.
Di sua Vita cosa farne,
spiegò a noi con Verità:
fu fedeltà
e per quanti
l'accolsero
e a lui porsero
il cuore
facendo il pieno dell'amore.
Nessuno il Padre conosceva,
e la Legge riteneva
il suo volere.
Solo il Figlio avea il potere
di darci vera idea
di chi non giudica sol rea
la nostra umanità,
da lui assunta in umiltà.
Fatti figli e non più schiavi,
discendenti e pure gli avi,
e coll'intento che più spazia
a noi il Figlio diede grazia.
Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della Seconda Domenica dopo Natale: Giovanni 1, 1-18
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
6 Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
9 Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
12 A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15 Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
16 Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
17 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18 Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.