Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
Preghiera comunitaria
19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».Commento al Vangelo:
Improntata al perdono fraterno è tutta la pericope evangelica. Chi è invitato dal Signore a compiere il primo passo verso la riconciliazione, è colui che si ritiene l'offeso, perché a lui potrà venire più facile, in quanto non tenuto a doversi umiliare. Le fasi di mediazione, compresa la presenza di due testimoni, devono essere tutte esperite. L'ideale per Gesù è che si raggiunga la riconciliazione. Se "l'altro" si ostinerà nel rifiuto, andrà trattato "come un pagano o un pubblicano". L'espressione, non intesa a troncare con lui ogni relazione, descrive stesso amore "unilaterale" dovuto dai discepoli non credenti. Accorato il successivo appello relativo al "non legare" il perdono di Dio, che visibilizzato tra fratelli, anche "nella misura" auspicata abbondante. Quanti disponibili all'esercizio del perdono, oltre che essere qualificati "costruttori di pace", consentiranno a Gesù in persona di "essere in mezzo a loro", come parallelo professato della "Shekinà" (la Gloria di Dio) immaginata presente "quando due o tre ebrei si riunivano per studiare la "Torah" (la legge di Mosè).
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Cena ad Emmaus Jacopo da Bassano (1510-1592)
Nessun commento:
Posta un commento