Pietro che, a usura,
chiedeva a te misura
del dovere perdonare,
timoroso d'abbondare,
basito, se ne stette
quando "settanta volte sette"
era cifra a maturare.
Il tuo racconto,
Gesù, teneva conto
delle volte del condono
che ottenemmo a tuo perdono
in enormità d'errori
ma, a sconfitta, in malumori
a fratelli debitori,
non aprimmo nostri cuori.
Diecimila i talenti,
capitali ingenti,
eran tuoi regali
a cancellare i mali.
Ma con stessa confidenza
in condono e a pazienza
noi nutriamo col fratello
cui togliere il fardello
come tu, paterno, a noi
che ritieni figli tuoi
ma non bravi a perdonare
e incapaci ancor d'amare.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Parabola del servo ingrato (tavola del 1712)
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