venerdì 11 ottobre 2024

Fra' Domenico Spatola: Nulla è impossibile a Dio!

 


Offristi con tuo sguardo la carezza
al giovane posseduto dalla ricchezza,
chiedesti a lui il cuore generoso, 
perché, libero e gioioso, 
ti seguisse
ma egli a te disse
il suo rifiuto:
non ebbe fiuto
e triste andò via,
e tu, Gesù, dicesti quanto sia
difficile al ricco entrare
lá, dove il cammello suol passare. 
Agli attoniti discepoli aggiungevi
che, per Dio, sono lievi
anche cose più pesanti:
non avessero perciò i cuori affranti!

Fra' Domenico Spatola

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XXVIII domenica del tempo ordinario (anno B): Marco 10, 17-30

17 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
20 Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21 Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 24 I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26 Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». 27 Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».
28 Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29 Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, 30 che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.

Un giovane per strada corse incontro a Gesù. Gli urgevano certezze per l'aldilà. Del presente era soddisfatto. "Cosa devo fare?" chiese in ginocchio. Di Mosè, Gesù gli recitò i comandamenti che riguardavano i rapporti con il prossimo. Esultò. "Da sempre tutte quelle cose ("tauta panta") le ho osservate". Ma fu vera gioia? Quando Gesù gli propose di liberararsi dalle ricchezze, e darne il ricavato ai poveri e seguirlo, si fece scuro in volto e andò per la sua strada. "Possedeva molti beni". Era l'addebito  dell'evangelista.
Deluso fu Gesù. Aveva investito emotivamente invano: "lo fissò e lo amò". 
Commentò con amarezza: "Difficile per un ricco entrare nel Regno di Dio!". 
Al cammello sarebbe venuto più facile passare per la cruna di un ago. Denunciava la ricchezza come ostacolo alla salvezza. 
I discepoli tuttavia si rattristarono ritenendo eccessiva intransigenza quella che li privava del benessere che poteva venire da un ricco tra loro. Interlocutoria perciò quanto piccata fu la loro reazione: 
"Chi si può salvare?"
"Tutto è possibile a Dio", fu la risposta del Maestro. Pietro venne avanti e, a nome anche dei compagni, gli presentò il conto: 
"Noi abbiamo lasciato tutto, e ti abbiamo seguito: che ce ne viene?". 
"Cento volte tanto in case, fratelli, sorelle, madri e figli e campi - rispose - ma non senza persecuzioni". E inoltre quanto aveva chiesto il giovane ricco: "la vita eterna".

Fra' Domenico Spatola

venerdì 4 ottobre 2024

Fra' Domenico Spatola: Non sia disunito ciò che Dio ha unito


Per i farisei il ripudiare
preferito era ad amare. 
Essi citavano Mosè 
chiedendosi il perché
Gesù non conveniva. 
Ma per lui era retriva
quella legge 
che del Creator corregge
d'amor le voglie
del marito per la moglie. 
"I due una carne sola" 
fu questa sua Parola:
"Non vada disunito
ciò che Dio ha unito!"

Fra' Domenico Spatola

Commento di fra' Domenico Spatola al Vangelo della XXVII settimana del tempo ordinario (anno B): Marco 10, 2-12

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 E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». 3 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 7 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola8 Sicché non sono più due, ma una sola carne. 9 L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». 10 Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: 11 «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; 12 se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

Gesù insegnava alla numerosa folla. Tra i presenti, qualcuno dissentiva. Erano farisei, venuti per tentarlo. L'evangelista usa per loro stesso verbo adatto al Satana. Lo interrogarono sul "ripudio" della moglie per qualsiasi motivo, da parte unilaterale del marito. Su ciò che giustificava il ripudio, legittimato dalla Legge di Mosè, si confrontavano due scuole di pensiero. Quella più rigorista, lo ammetteva per cause gravi (Shammaj), l'altra, più di manica larga, lo legittimava anche per futili motivi (Hillel). "Cosa vi ha ordinato Mosè?", fu la controdomanda di Gesù.
"Lo consente", risposero. Gesù dichiarò di non essere d'accordo, perché Dio non legifera ma crea e dichiarò l'uguaglianza tra l'uomo e la donna, delegittimando il ripudio "non voluto da Dio, ma dalla durezza del loro cuore". Dal Creatore, i due, "maschio e femmina",  diventano "una carne sola", e nessuno può dividerli perché equivarrebbe a un omicidio. Perciò "l'uomo lascia i genitori, e si unisce alla moglie, creando con lei il legame più integro e forte". I discepoli in casa opposero perplessità, ma Gesù insistette dichiarando adulterio per ambedue, se vengono meno al patto della fedeltà voluta dal Creatore.

Fra' Domenico Spatola