Uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?». 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?». 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Gesù stava parlando della fiducia nell'amore del Padre provvidente, quando viene interrotto da un tizio tra la folla che vuol coinvolgere Gesù nelle sue questioni di eredità con il fratello. Il Signore prende le distanze e insieme anche lo spunto per parlare delle insidie della ricchezza. Sempre ingiusta perché accumulata a danno degli altri, e frutto di amore non condiviso. La parabola è il severo giudizio che la vita impone. Il ricco, che pensa solo a se stesso, è soltanto povero, perché, secondo il Vangelo, si possiede solo ciò che si dona. Il ricco è colui che tutto conserva per sé e, sopraggiunta la morte, lascia agli eredi un frutto avvelenato, perché fonte di divisioni. Il mondo gira attorno al denaro e al suo potere, Gesù mette in guardia che la felicità non dipende dal possedere ma dalla condivisione, atteggiamento che ci fa figli di Dio perché meglio ci fa assomigliare al Padre.
Fra' Domenico Spatola
Nella foto: Il ricco stolto (dipinto di Rembrandt)
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